Il 12 febbraio diciamo “STOP AI TAGLI!” e votiamo 4 volte NO: NO ai 3 referendum cantonali e NO alla Riforma III dell’imposizione delle imprese

1. NO alla riduzione delle prestazioni sociali

NO ai tagli degli assegni famigliari e dei sussidi cassa malati
Diciamo NO ai tagli supplementari degli assegni complementari per i figli e ai sussidi dei premi cassa malati. Queste prestazioni sociali permettono una vita dignitosa a molte famiglie in difficoltà e ai loro figli. Rifiutiamo le modifiche della Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali (Laps) volute dalla Destra. Queste prestazioni sono necessarie a molte famiglie per avere una vita dignitosa.

NO  a misure sulle spalle delle famiglie
Il continuo aumento dei premi cassa malati e degli affitti sommato a salari sempre più deboli sono le cause delle difficoltà di molte famiglie. Con questi tagli, per esempio, gli assegni integrativi e di prima infanzia versati a una famiglia con due figli sarebbero di 517 CHF in meno al mese.

NO a tagli nella politica sociale!
La nostra politica sociale e famigliare non si deve smantellare. Proteggiamola perché ha consentito a molte famiglie a basso reddito di non ricorrere all’assistenza sociale, ha evitato che la nascita di un figlio diventasse causa di povertà e ha garantito ai figli di tutte le famiglie pari opportunità per il loro futuro.

2. NO al peggioramento dei servizi di assistenza e cura a domicilio

NO a misure che peggiorano l’assistenza e la cura a domicilio
Diciamo NO al peggioramento dei Servizi di assistenza e cure a domicilio, difendiamo la qualità dei servizi a domicilio agli anziani, agli invalidi e alle famiglie. Rifiutiamo anche l’eventuale introduzione di una tassa giornaliera che penalizza anziani e invalidi.

NO a più spese a carico degli utenti
Ci opponiamo alla modifica della Legge sull’assistenza e cura a domicilio che vuole tagliare le risorse di questi servizi di 2.5 milioni e che, in alternativa, chiama a pagare gli utenti di questi servizi nel 2019. Questa tassa sarà controproducente poiché chi non riuscirà a pagarla sceglierà un ricovero in ospedale o in casa anziani: delle opzioni molto più care.

NO a tagli nella sanità e nel sociale
NO ai numerosi e continui tagli nella sanità, nel sociale.  Negli ultimi 10 anni ci sono stati 61 tagli in questi ambiti per 120 milioni di franchi l’anno. A pagarne le conseguenze sono gli anziani, gli invalidi, le famiglie e i nostri ragazzi.

3. NO all’indebolimento della giustizia

NO a una minore qualità del sistema giudiziario
Diciamo NO alla riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi:  proteggiamo la qualità del nostro sistema giudiziario e difendiamo la nostra sicurezza.

NO al peggioramento delle decisioni
Ridurre il numero dei giudici comporterà un peggioramento della qualità delle decisioni. I giudici sono chiamati a prenderle rapidamente, 7 giorni su 7. Riducendo i giudici verranno intaccate le garanzie costituzionali delle persone coinvolte. Verrà anche attaccata la sicurezza dei cittadini, quando si tratta per esempio di valutare la liberazione anticipata di un condannato.

NO a una decisione infondata
Diciamo NO a una decisione in contrasto con quella presa dal Gran Consiglio 6 anni fa quando ha delegato all’Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi, con risultati positivi, anche le decisioni sull’applicazione della pena.
Comparata alle conseguenze sulla qualità delle decisioni della Magistratura, la riduzione dei giudici è ingiustificata anche perché ha un effetto finanziario molto limitato.

4. NO alla fregatura della Riforma III dell’imposizione delle imprese

NO a regali alle imprese e a una fattura di 2,7 miliardi per i contribuenti
Diciamo NO alla Riforma III dell’imposizione delle imprese perché regala privilegi alle grandi imprese e ai loro azionisti. Le perdite fiscali saranno di almeno 2.7 miliardi: 1.3 per la Confederazione e 1,4 per i cantoni, le città e i comuni. Questa fattura salata sarà pagata dalla popolazione, in particolare dalla classe media aumentando le imposte.

NO a tagli alla formazione e alle prestazioni sociali
Le perdite provocate da questa riforma comporteranno dei tagli alla formazione, particolarmente dolorosi e controproducenti. Tagli anche alle prestazioni sociali che sono più che mai necessarie per il Ticino in cui il tasso di povertà è allarmante.

NO a una riforma sbagliata
Diciamo NO alla Riforma III dell’imposizione delle imprese: in un momento in cui la destra sta smantellando le prestazioni sociali, in cui ha votato tagli drastici nei conti della Confederazione e del Cantone è più che mai importante rifiutare questa riforma che fa regali alle grandi imprese e ai loro  azionisti facendo pagare la fattura alla classe media.

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