Uno studio approfondito che valuti le conseguenze sulla salute causate dal peggioramento delle condizioni di lavoro in Ticino

Uno studio approfondito che valuti le conseguenze sulla salute delle persone attive causate dal netto peggioramento delle condizioni di lavoro in Ticino. È quanto chiesto da una mozione inoltrata dal Capogruppo socialista al Gran Consiglio Ivo Durisch, firmata dai Deputati e Deputate PS Henrik Bang, Gianrico Corti, Raoul Ghisletta, Carlo Lepori, Tatiana Lurati, Daniela Pugno Ghirlanda. La mozione chiede al Consiglio di Stato e ai Dipartimenti direttamente interessanti dalla questione di intraprendere, o commissionare a un istituto, questo studio relativo al Ticino e alle sue specificità, nel solco di quello condotto da Travail.Suisse e delle conclusioni dell’inchiesta di “Job stress index”, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati.

Il “Barometro sulle condizioni di lavoro” dell’organizzazione sindacale Travail.Suisse mette in evidenza una tendenza negativa a proposito della coabitazione tra vita professionale e vita privata, visto che la percentuale delle persone che riscontrano dei problemi in questo senso è aumentata di tre punti percentuali negli ultimi quattro anni, giungendo al 21,5%. Uno studio che mostra una situazione molto preoccupante per quanto riguarda il Ticino. Il nostro Cantone ottiene infatti il risultato peggiore con valori nettamente inferiori rispetto alle altre regioni della Svizzera, in particolare per quanto riguarda la sicurezza del lavoro e la motivazione.
Sappiamo che nel nostro Cantone sono in netto aumento: il lavoro su domanda, la sottoccupazione, la disponibilità immediata imposta da sempre più datori di lavoro per turni e luoghi di lavoro annunciati anche solo poche ore prima (tramite Sms o sistemi di messaggeria immediata), il lavoro gratuito e dei salari che non permettono né di vivere dignitosamente nel nostro Cantone né di arrivare alla fine del mese. Il salario mediano ticinese è di oltre 1’000 franchi inferiore alla media nazionale e si riscontrano salari nettamente inferiori ai 2’900 franchi al mese. Il Ticino è anche particolarmente colpito dal fenomeno dei “working poor”: oltre l’11% delle persone, benché lavorino, vivono in condizioni di povertà mentre nel resto della Svizzera questo tasso è del 3,7%. Nel nostro Cantone le persone che vivono a rischio povertà sono oltre il 30%, più del doppio rispetto alla media nazionale.

L’allarmante aumento di questi fenomeni ha delle chiare conseguenze sulle condizioni di vita e sulla salute delle persone che ne sono toccate; risulta perciò necessario intraprendere un’inchiesta approfondita riguardo alle conseguenze sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori causate dalle condizioni di lavoro e dai salari in Ticino nettamente peggiori rispetto al resto della Svizzera. Solo conoscendo con precisione e nel dettaglio la situazione relativa al Ticino sarà possibile introdurre delle misure attive volte a risolvere la causa del problema citato invece di occuparsi del peggioramento di un malessere generalizzato che ne rappresenta il sintomo. Anche per queste ragioni è necessaria l’adozione di un salario minimo legale veramente dignitoso subito e senza altre perdite di tempo.

 

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed