Due iniziative gemelle per ripristinare la politica familiare

Il Gruppo parlamentare PS ha inoltrato due iniziative parlamentari gemelle per ripristinare le basi legali e le competenze in materia di Assegni famigliari di prima infanzia (API) e di Assegni familiari integrativi (AFI). Questi due importanti strumenti della politica familiare ticinese hanno subito eccessivi tagli con la manovra finanziaria di rientro del 2016, le cui conseguenze sono molto più dolorose di quanto previsto.

Il Gruppo socialista in Gran Consiglio ha inoltrato due iniziative gemelle con cui chiede al Parlamento di ripristinare le basi legali in vigore prima della manovra finanziaria del 2016 in materia di politica familiare sia per l’ammontare degli assegni familiari AFI e API, sia per quanto riguarda le competenze nelle rispettive leggi che la regolano (LAF e Laps).

Con la manovra finanziaria di risanamento del 2016 la politica sociale e familiare del Cantone ha subito importanti tagli. Tra questi, ci sono stati i tagli agli Assegni familiari integrativi (AFI) e agli Assegni familiari di prima infanzia (API) i quali hanno costretto più di 800 famiglie a vedersi negare questi assegni indispensabili per una vita dignitosa o a cui sono stati fortemente ridotti.
In questo modo si è di fatto compromesso il cosiddetto modello ticinese, una delle misure più calibrate ai bisogni essenziali dei bambini in seno alle famiglie colpite dalla povertà in una delle fasi più delicate della loro vita e da cui dipende poi il loro futuro.

Queste misure di risparmio si sono rivelate molto più dolorose di quanto previsto, tanto che a Consuntivo 2018 la quota di partecipazione del Cantone agli assegni famigliari integrativi (AFI) è praticamente scesa a zero, mentre l’importo erogato per gli assegni famigliari di prima infanzia (API) è stato più che dimezzato, come mostra la tabella allegata.

Nel frattempo le finanze del Cantone si sono rivelate molto più rosee di quanto ipotizzato dal Governo sia nella Manovra finanziaria di rientro, sia con i preventivi 2017 e 2018. A Consuntivo si sono registrati degli avanzi con risultati di 114 e 137 milioni in più a quanto previsto. Lo abbiamo affermato con i referendum promossi nel 2016 e lo ribadiamo: questi tagli non erano necessari per risanare le finanze del Cantone, mentre le famiglie a cui sono stati ridotti o negati gli aiuti fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese. I costi dei premi cassa malati continuano ad aumentare, come pure gli affitti e il costo della vita. Nel frattempo i salari stagnano e il precariato cresce.

La politica sociale e familiare antecedente alla manovra finanziaria va ripristinata: una politica responsabile deve saper ritornare sui propri passi quando ha commesso un errore di valutazione manifesto, tanto più se le premesse – ossia la situazione catastrofica delle finanze cantonali – si sono rivelate errate.

 

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed