Il grande lavoro fatto per trovare un accordo sul salario minimo ha dato un primo risultato. Ma non basta!

Il PS ha sottoscritto un rapporto unitamente a Verdi del Ticino, Lega dei Ticinesi e PPD in Commissione della gestione, il quale propone un salario minimo tra 19,75 e 20,25 franchi all’ora. A quasi cinque anni dall’accettazione dell’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino!” andava trovato un accordo senza più temporeggiare sulle spalle delle persone che pur lavorando sono costrette a chiedere l’aiuto sociale.

Il PS, unitamente a Verdi del Ticino, Lega dei Ticinesi e PPD ha firmato un rapporto sul salario minimo che verrà votato dal Parlamento a dicembre.
Dopo 5 anni dal voto popolare si è riusciti a costruire una maggioranza sulla proposta di un salario minimo compreso tra i 19.75 e i 20.25 franchi orari, quindi raggiungendo alla fine una cifra superiore a quanto è oggi in vigore nei soli due Cantoni dove esiste un salario minimo garantito e cioè Neuchâtel e Giura.

Certo siamo ben lontani da quanto avremmo voluto e soprattutto da quanto sarebbe giusto veder riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori ticinesi. Si tratta tuttavia di un primo passo nella giusta direzione, soprattutto per le donne!

Purtroppo in Ticino non sono rari salari da 12 o 13 franchi all’ora o addirittura di 9 franchi e i salari mediani sono di oltre 1.000 franchi più bassi rispetto alla media Svizzera.
Né va dimenticato che negli ultimi anni lo scarto salariale fra lavoratori svizzeri e frontalieri è aumentato, passando da – 7,3% a – 20,6%, un dato che unito alla crescita dei frontalieri attivi in Ticino, ha reso il Ticino l’unica grande regione svizzera in cui, fra il 2008 e il 2016, i salari mediani sono calati, in alcuni casi addirittura di mille franchi mensili.

In tal senso, siamo fiduciosi che, fissando per legge un salario minimo, non vi sia più il vantaggio, a parità di competenze, di assumere un frontaliere al posto di un lavoratore residente.
Per tutti questi motivi era importante compiere un primo passo, dato che in Ticino l’esistenza del dumping salariale è ampiamente dimostrato ed è purtroppo una massacrante realtà quotidiana (dal profilo del diritto al riconoscimento salariale del proprio lavoro) che colpisce sempre più lavoratrici e lavoratori.

Per queste persone era perciò davvero importante che si giungesse finalmente a un accordo, perché non era più possibile temporeggiare e in Commissione gestione, come si è fatto per anni, sulle spalle dei salariati costretti a far capo all’assistenza, pur lavorando, per arrivare alla fine del mese!

Un primo, piccolo passo è stato fatto!

Avremmo voluto di più, molto di più, certo!  Ma oltre a questo risultato era impossibile andare, in questa fase, nonostante tutta la nostra buona volontà.  Per questo dovremo continuare a lavorare con determinazione per raggiungere l’obiettivo di ottenere un salario realmente dignitoso per tutti!

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