Il Partito Socialista si oppone a uno smantellamento degli ospedali pubblici ticinesi

Per il Partito Socialista la sanità è un servizio pubblico che deve garantire cure di qualità accessibili a tutta la popolazione. Le informazioni che nelle ultime settimane sono trapelate dai media circa un possibile ri-orientamento della politica ospedaliera ticinese non possono quindi che preoccuparci.

Da quanto appreso sembra infatti che nell’ambito dei lavori preparatori per la nuova pianificazione ospedaliera ci si stia sempre più orientando verso una messa in discussione degli ospedali di valle e un trasferimento di compiti pubblici di base al settore ospedaliero privato spostando – in che forma e in che misura non è dato sapere – una parte dei servizi di ostetricia e ginecologia del Luganese e del Locarnese. Una soppressione dei reparti di medicina degli ospedali di Acquarossa e Faido comporterebbe un peggioramento dell’offerta sanitaria e una perdita di posti di lavoro qualificati per le regioni periferiche.

Dopo il taglio dei sussidi di cassa malati assistiamo ora a una messa in discussione del ruolo del settore ospedaliero pubblico. Sono tutte proposte che se attuate porteranno a un peggioramento dell’offerta e delle prestazioni sanitarie nel nostro Cantone.

Così come fece nell’agosto del 2012 quando denunciò degli analoghi tentativi di smantellamento dell’ante ospedaliero (sui quali poi l’aOC fece parzialmente marcia indietro) oggi il Partito Socialista ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per approfondire le proposte che scaturiranno dal messaggio del Governo sulla pianificazione ospedaliera. Per difendere il sistema sanitario pubblico da derive che potrebbero incidere pesantemente sulla qualità dei servizi pubblici.

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