La riforma fiscale non convince: il Ticino è spaccato in due

Il risultato della votazione di oggi dimostra che la larga maggioranza con cui il Parlamento ha votato a favore della Riforma fiscale non è affatto rispecchiata in seno alla popolazione: la riforma di Vitta e Beltraminelli vince con una manciata di voti, ma non convince i Ticinesi. Questo risultato non può e non deve perciò essere considerato un lasciapassare per ulteriori pacchetti si gravi fiscali, a cui il PS si opporrà. 

L’esito della votazione di oggi sulla Riforma fiscale, con una limitatissima differenza tra voti favorevoli e contrari, dimostra che il patto stretto a livello istituzionale non è corrisposto da un largo consenso popolare. Il Cantone è spaccato in due dimostrando che non c’è un patto sociale a sostegno della Riforma promossa dal Governo e votata dal Parlamento a larga maggioranza. Il Partito Socialista esprime rammarico per un risultato a cui è mancata solo una manciata di voti per impedire di concedere più di 52 milioni di sgravi fiscali alle persone particolarmente facoltose e alle grandi aziende, ma è cosciente che il 49,9% va al di là della forza elettorale dell’area politica rosso-verde.
Il risultato della votazione va letto in funzione delle forze in gioco e del fatto che l’area rosso-verde si è battuta da sola contro i partiti di maggioranza e i sostenitori della Riforma fiscale, i quali hanno fatto pesare il ricatto del ritiro delle misure sociali, già votate in Parlamento e che non sono state messe in discussione dal referendum. Ringraziamo perciò tutti e tutte coloro i quali hanno sostenuto questa campagna contro gli sgravi fiscali concessi alle persone molto facoltose e alle grandi aziende: una campagna difficile vista le forze in campo e il ricatto messo in atto dalla maggioranza politica.

Questo risultato conferma la politica d’opposizione contro i vantaggi concessi a pochi a scapito della stragrande maggioranza della popolazione, adottata chiaramente dalla Conferenza cantonale del Partito Socialista lo scorso dicembre. Il PS continuerà perciò a portare avanti una politica in favore della popolazione, delle sue preoccupazioni e delle sue necessità; rappresentando chi fa fatica, un ceto medio che si sta impoverendo, le famiglie e le persone sole sempre più precarizzate.
Considerato il risultato di oggi, la nostra azione politica si concentrerà contro ulteriori proposte di sgravi fiscali ai ricchi e alle grandi aziende. La scarsissima maggioranza a favore della Riforma fiscale non può in ogni caso essere interpretato come un lasciapassare per fare passare i futuri pacchetti di sgravi fiscali.

I salari e le condizioni di lavoro dei Ticinesi stanno peggiorando, la popolazione è particolarmente colpita dai costi dei premi cassa-malati e dell’alloggio. Un Ticinese su tre vive a rischio povertà e la situazione dell’assistenza sociale è allarmante. Queste sono le priorità per la popolazione a cui la politica deve dare al più presto delle risposte concrete. Il Partito Socialista si batterà per un salario minimo veramente dignitoso, una socialità forte che risponda ai bisogni della popolazione e una più equa ridistribuzione della ricchezza.

 

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