Le casse malati preferiscono la comunicazione alla verità

Benché Santésuisse, l’associazione nazionale delle assicurazioni malattia, attenda un aumento dei costi della salute del 3 % per il 2019, e preveda un ulteriore aumento dei premi, gli assicuratori malattia hanno elaborato una strategia marketing proprio prima dell’annuncio riguardo all’aumento dei premi di cassa malati. Le casse malati promettono delle prestazioni, dei rimborsi e la riduzione dei premi. La popolazione, per cui i premi di cassa malati sono la più grande preoccupazione, ha diritto alla verità. Ecco perché il Gruppo socialista alle Camere federali, con un’interpellanza urgente, chiede al Consiglio di prendere posizione riguardo all’ «operazione di comunicazione» delle casse malati.

«Non è un caso che alcune delle più grandi casse malati promettano una riduzione dei premi e dei rimborsi proprio quando l’aumento dei premi per il 2020 sta per essere annunciato: si tratta di un’operazione di marketing» afferma Marina Carobbio, Consigliera nazionale (TI). «Da più anni ormai, le casse malati detengono miliardi di franchi che appartengono alle assicurate e agli assicurati. Esigiamo perciò una moratoria immediata sui premi. Finché le riserve in eccedenza non verranno ridotte, le casse malati non avranno più il diritto di aumentare i premi».

Parecchi parlamentari di destra sono impiegati dalle casse malati. Da più anni ormai, la lobby degli assicuratori fa pressione sulla politica sanitaria approfittando della propria influenza a scapito degli assicurati e delle assicurate. Il PS, invece, difende da sempre i loro interessi e continua a farlo. Il Partito denuncia delle riduzioni individuali dei premi insufficienti e si batte con l’iniziativa per l’alleggerimenti dei premi affinché più nessuna economia domestica sia costretta a spendere più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi». «Mentre la popolazione è confrontata con il continuo aumento dei premi, i dirigenti delle assicurazioni malattia più importanti guadagnano tra 500’000 e 800’000 franchi all’anno» sottolinea Marina Carobbio. «Uno schiaffo per tutte le persone assicurate».

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