NO alla legge del più forte, SÌ ai diritti umani

Il Partito Socialista è molto soddisfatto dal chiaro No espresso dalla popolazione svizzera contro la pericolosa iniziativa contro i diritti umani dell’UDC, a tutela di diritti fondamentali importantissimi come i Diritti umani e le istanze che ne garantiscono l’applicazione. La popolazione svizzera non vuole un paese isolato e respinge l’arroganza della politica portata avanti con questa iniziativa: il diritto e i trattati internazionali vanno rispettati. Un chiaro No che mostra anche come la popolazione ne abbia abbastanza delle iniziative dell’UDC contro i nostri diritti.

Il PS esprime grande soddisfazione per il netto rifiuto espresso dalla popolazione svizzera contro l’iniziativa anti-diritti umani dell’UDC. Un No chiaro anche nel nostro Cantone per il quale il Partito Socialista è ugualmente soddisfatto. Oggi le elettrici e gli elettori hanno respinto senza mezzi termini l’attacco dell’UDC contro i diritti umani, dimostrando la chiara volontà di vederli protetti a livello internazionale. Un No chiaro e deciso anche contro la politica egoista e nazionalista portata avanti dall’UDC, la quale non tiene conto delle persone e della loro esperienza di vita: un’attitudine che cerca di fare valere la legge del più forte e che la popolazione ha nettamente rifiutato.

La popolazione ha chiaramente respinto la politica isolazionista e nazionalista della destra, evidenziando l’importanza della cooperazione internazionale e di trattati che vanno rispettati. Un chiaro messaggio di cui il Consigliere federale Ignazio Cassis deve tenere conto per una politica estera che deve ritornare a quella promossa da chi lo ha preceduto.

Alla luce del chiaro risultato odierno, il PS esprime un appello affinché gli esponenti dei partiti borghesi sostengano il Patto dell’ONU sulle migrazioni nella sessione d’inverno delle Camere: oggi la popolazione ha votato chiaramente in favore della cooperazione e del diritto internazionale. Il deciso responso delle urne dimostra che la popolazione ne ha abbastanza delle iniziative dell’UDC, che ne attaccano pericolosamente i diritti. Un chiaro No che costituisce un chiaro impegno in favore della protezione internazionale dei diritti umani, oggi più che mai importanti e che deve impedire alla Svizzera anche di avvicinarsi alle posizioni di Stati e dirigenti totalitari. L’esito delle urne è un chiaro sostegno alla protezione dei diritti fondamentali, in particolare della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU), la quale ha permesso importanti progressi in Svizzera, come il diritto di voto delle donne o l’indennizzo delle vittime dell’amianto.

Per quanto riguarda la modifica della legge sulla sorveglianza delle assicurate e degli assicurati, occorre comunque tenere conto dei voti contrari al fine di prendere coscienza della problematica e che la popolazione svizzera non vuole lasciare carta bianca per spiarli. Una legge adottata in tempi record, mostrando come sia state adottate le esigenze della lobby delle assicurazioni. Il PS attende perciò una regolamentazione chiara e che elimini i punti ambigui ad oggi non ancora chiariti. Occorre rispettare la proporzionalità e la protezione della vita privata, ugualmente garantita dai Diritti umani. La lotta contro gli abusi e le truffe deve avanzare nell’ambito dell’evasione e delle frodi fiscali, le cui perdite sono nettamente maggiori rispetto a quelle generate da quelle rispetto all’aiuto sociale e all’AI.

La votazione sull’iniziativa “Salviamo le mucche con le corna” ha mostrato che la problematica del benessere degli animali dev’essere integrata alla politica agricola svizzera, anche perché è stata accettata nel nostro Cantone. Una questione che, alla luce della campagna e dei risultati, dovrebbe essere regolamentata con una legge invece di trovare spazio nella Costituzione.

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