Nuova versione della Riforma III: insufficiente!

Le linee direttive presentate dal Consigliere federale Ueli Maurer, responsabile delle finanze della Confederazione, per la nuova versione della Riforma III dell’imposizione delle imprese non sono convincenti. Rimangono aperti ancora troppi quesiti: l’aumento dell’imposizione dei dividendi non basta, le misure sociali compensatorie non sono sufficienti e gli errori contenuti nella Riforma III sottoposta a votazione non sono stati corretti.
Con questa “Riforma III bis” sarà impossibile convincere la popolazione della necessità di operare degli sgravi fiscali miliardari.

Lo scorso 12 febbraio, il 60% del popolo ha espresso un chiaro NO alla Riforma III. Il Consiglio federale, le associazioni dell’economia e i partiti borghesi avrebbero dovuto capire, da questa sconfitta, che per portare in porto una riforma del genere è necessario tenere conto del parere dell’insieme dei partiti e dei gruppi d’interesse. Eppure la presentazione di Ueli Maurer – tenutasi ieri – ha mostrato che allo stato attuale la nuova versione della Riforma presenta parecchi problemi:

  • L’aumento dell’imposizione dei dividendi non basta. Spiegare alla popolazione le ragioni dell’imposizione del reddito al 100% rispetto all’imposizione dei dividendi al 70% è una missione impossibile. Il PS Svizzero chiede che i dividendi facciano l’oggetto di un’imposizione fiscale nella loro totalità, almeno a livello federale così com’è avvenuto sino alla seconda riforma fiscale.
  • La compensazione sociale che consiste in un aumento di 30 franchi delle allocazioni famigliari non è sufficiente. Il PS Svizzero chiede di portarla a 100 franchi. Alla luce dei regali fiscali previsti, le aziende possono senz’altro finanziare questo tipo di compensazione.
  • Il PS Svizzero deplora che le modifiche correttive della Riforma II abbiano tardato così tanto. È indispensabile, in special modo, definire delle norme più strette riguardo agli apporti in capitale e alla possibilità di versare dei guadagni senza pagare imposte. Le modifiche correttive della Riforma II sono imperative affinché il PS possa sostenere la Riforma III dell’imposizione delle imprese.
  • Così com’è, in questa forma, la nuova versione rischia di continuare a generare una rude concorrenza fiscale tra i Cantoni e tra i Comuni. Questa competizione sfrenata al ribasso non produce che perdenti ed è nefasta per le finanze pubbliche a tutti i livelli. La proposta del PS è una soglia minima per un’imposizione efficace e che nessun Cantone né nessun Comune potrebbe oltrepassare, metterebbe fine a questa nefasta competizione al ribasso.

 

 

 

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