Officine di Bellinzona: i posti di lavoro vanno mantenuti e i lavoratori rispettati

Il Partito Socialista s’impegna a fianco dei lavoratori delle Officine di Bellinzona affinché gli accordi sottoscritti vengano rispettati e i posti di lavoro mantenuti. La situazione e il futuro incerto dei lavoratori esigono dalle FSS più serietà, chiarezza e trasparenza.

Il trasferimento delle Officine di Bellinzona e la conversione del comparto industriale paventati dalle FFS non devono essere motivo di un ridimensionamento che porti alla riduzione dei posti di lavoro in seno alle Officine, sia dal punto di vista quantitativo sia per quanto riguarda la loro qualità.

Oltre ad esprimere preoccupazione riguardo al futuro delle Officine di Bellinzona, il Partito Socialista s’impegna e veglierà affinché vengano conservati gli attuali posti di lavoro e non si proceda allo smantellamento progressivo di un fondamentale centro di competenza nel settore industriale ferroviario che oltre il Bellinzonese, interessa l’intero Cantone e il Sopraceneri in particolare. Vanno rispettati gli accordi sottoscritti tra le parti, volti a mantenere il volume di lavoro e a concretizzare il polo tecnologico industriale nel settore del trasporto pubblico che dovrà garantire lo sviluppo di posti di lavoro di qualità nel settore. Annunciare che non saranno effettuati licenziamenti non è sufficiente poiché l’evoluzione dell’impiego in seno alle Officine porterebbe a una drastica diminuzione dei posti di lavoro, causata da pensionamenti non controbilanciati da altrettante assunzioni, prepensionamenti forzati o da piani sociali. Il PS chiede perciò che le FFS garantiscano in modo chiaro ed esplicito che non intendono portare avanti il trasferimento e la conversione del comparto a scapito dei posti di lavoro delle Officine, ovvero del settore industriale ferroviario del Bellinzonese. Quest’ultimo non va solo mantenuto allo stato attuale, ma va soprattutto potenziato al fine di non perdere dei posti di lavoro di qualità a causa di una passività e un’inerzia nel portare avanti un progetto industriale che sappia anticipare l’evoluzione tecnologica nel settore meccanico e industriale della ferrovia, adattandosi alla stessa.  Le FFS devono quindi agire anche per garantire il ricambio generazionale e l’investimento nella formazione affinché la manutenzione, la meccanica e la tecnologia nell’ambito dell’industria ferroviaria continuino a offrire delle prospettive d’impiego di qualità per i giovani ticinesi.

Il futuro delle Officine, delle sue maestranze, dei lavoratori e delle loro famiglie – sottoposti a continue pressioni e incertezze – esigono che le FFS stabiliscano una volta per tutte un rapporto di serietà, chiarezza e trasparenza, senza più scadere in giustificazioni non ammissibili come gli “errori di traduzione” o la pubblicazione d’inqualificabili opuscoli, come avvenuto lo scorso autunno, il cui scopo è quello di veicolare il messaggio del trasferimento e l’inaccettabile smantellamento delle Officine di Bellinzona.

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