Principio di parsimonia anche per i minori ricavi

Con un’iniziativa il Gruppo PS in Gran Consiglio propone che il principio di parsimonia, oltre che sulle uscite, tenga conto anche delle operazioni che comportano una riduzione delle entrate dello Stato.

Il Gruppo socialista in Gran Consiglio ha inoltrato un’iniziativa parlamentare generica con cui richiede la modifica della Legge sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato affinché, oltre che sulle uscite, il principio di parsimonia venga applicato anche alle operazioni che implicano una riduzione delle entrate.
La necessità e la priorità delle operazioni finanziarie dello Stato vanno verificate così come ne vanno esaminate le conseguenze. Un’analisi che deve anche verificare che le stesse siano sopportabili dal punto di vista degli effetti generati, diretti e indiretti. Questo per l’insieme delle operazioni che comportano l’uso delle risorse dell’Ente pubblico: sia per le uscite e le entrate del conto economico sia per quanto riguarda l’investimento.

La prassi del passato in materia di sgravi fiscali giustifica la proposta di modifica della legge citata. Le conseguenze degli sgravi fiscali promossi nel recente passato – che hanno condotto alle attuali difficoltà – così come la loro sopportabilità, non sono state infatti adeguatamente quantificate né stimate con la dovuta prudenza.
La necessità di una modifica tempestiva in questo senso è motivata dalla futura versione della Riforma III dell’imposizione delle imprese: sarà fondamentale quantificarne gli effetti in termini di mancati introiti per il Cantone e per i Comuni, le cui difficoltà causate da mancati ricavi potrebbero chiamare lo Stato a intervenire.

Il principio di parsimonia correttamente applicato risponderebbe infine alla necessità di una valutazione soddisfacente delle operazioni finanziarie, così come evidenziato nel recente rapporto del Controllo federale delle finanze.

 

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