Il PS al fianco dei dipendenti licenziati della NLM

Domani – martedì 11 luglio alle ore 14:30 con partenza dalla Stazione di Bellinzona – il Partito Socialista parteciperà al corteo di solidarietà con consegna della petizione “Salviamo l’occupazione e il Servizio pubblico sul Lago Maggiore”, promossa dalle lavoratrici e dai lavoratori licenziati della Navigazione Lago Maggiore (NLM) e che ha raccolto più di 10’000 firme in poco più di due settimane.

Da quando, lo scorso 25 giugno, i dipendenti licenziati della NLM bacino svizzero hanno deciso d’incrociare le braccia per rivendicare i propri diritti e difendere la loro dignità, il PS ha manifestato solidarietà e appoggio nei loro confronti. La vertenza in atto, la difesa di posti di lavoro di qualità interamente occupati da personale che risiede in Ticino con la propria famiglia, la salvaguardia di condizioni contrattuali (CCL) e salariali dignitose richiedono che la politica faccia la sua parte. Abbiamo perciò deplorato che gli altri partiti non abbiano manifestato dall’inizio il sufficiente sostegno ai dipendenti della NLM colpiti da licenziamento collettivo, decidendo – ad esempio – di non pronunciare una sola parola al loro riguardo lo scorso 1. Luglio, in occasione della manifestazione di solidarietà organizzata a Locarno.

Nelle ultime due settimane sono stati fatti dei passi in avanti: grazie allo sciopero, i dipendenti licenziati dalla NLM sono stati ascoltati e il Consiglio di Stato si è fatto portavoce delle prime garanzie d’impiego nell’auspicato consorzio chiamato a gestire il trasporto pubblico sul bacino svizzero del Lago Maggiore e l’offerta turistica su tutto il Verbano. Oggi il timore delle lavoratrici e dei lavoratori – che condividiamo –  è di essere costretti a una perdita sui salari del 20%. Una riduzione degli stipendi per cui vivere dignitosamente nel nostro Cantone risulta molto difficile. Un principio, quello del licenziamento collettivo seguito da una pressione al ribasso sui salari, che non può essere accettato.

Il PS si augura perciò che gli esponenti di tutte le forze politiche cantonali, in particolare di Governo, oltre ad avere alimentato una sterile polemica alla fine della scorsa settimana, aderiscano alla manifestazione di domani. Ne va della salvaguardia del lavoro, delle condizioni contrattuali e salariali che permettono di lavorare e vivere dignitosamente in Ticino.
In un momento in cui difendere la qualità del lavoro nel Cantone è fondamentale, aderire e manifestare in favore di questi principi è più che mai necessario.

 

 

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