Quattro SÌ per un autunno decisivo

Mentre l’estate s’allontana, si avvicina un autunno importante dal punto di vista politico. I quattro oggetti su cui siamo chiamati ad esprimerci il 23 settembre, uno cantonale e tre federali, richiedono quattro Sì per dare un impulso positivo alla scuola, all’agricoltura locale, alle condizioni di produzione degli alimenti e allo sviluppo della mobilità dolce.

Sì alla “La scuola che verrà” e al credito per la sua sperimentazione. Il PS crede in una scuola inclusiva ed equa, che garantisca le pari opportunità. Per questo è necessario investire. La “Scuola che verrà” è il frutto di uno studio approfondito e due consultazioni: propone di superare i livelli attraverso un insegnamento adatto alle particolarità delle allieve e degli allievi, i laboratori nella Scuola media, la promozione della collaborazione tra docenti. Un investimento che si pone all’opposto del presunto “smantellamento” – una grande menzogna – con cui è stato promosso il referendum. Investire per migliorare la scuola, permettere ai ragazzi e alle ragazze di concretizzare il loro potenziale invece di un nocivo immobilismo e una scuola che separa e stigmatizza: questa la strada da intraprendere con un chiaro Sì nelle urne.

Sì all’iniziativa “Per alimenti equi”, prodotti in condizioni dignitose, nel rispetto dell’ambiente e degli animali. Una produzione benefica anche per la dignità del lavoro e la nostra salute. L’iniziativa chiede che la Confederazione promuova queste derrate alimentari vegliando a ridurre lo spreco. La trasparenza e la tracciabilità degli alimenti saranno incentivate, in contrapposizione alla produzione delle multinazionali dell’agroalimentare che negli anni ha condotto a più scandali dovuti, tra gli altri, allo sfruttamento del lavoro, all’abuso di pesticidi, a tracciabilità lacunose. Accogliamo quest’iniziativa per il bene della natura e della salute pubblica.

Sì alla sovranità alimentare, all’iniziativa per un’agricoltura contadina indigena. Un’agricoltura senza OGM, produttrice di alimenti sani. Verrà incentivata la produzione locale, garantendo una migliore tracciabilità, delle condizioni di lavoro eque e un impatto ecologico nettamente migliore rispetto all’aberrante produzione e trasporto dei prodotti delle multinazionali. La produzione locale di qualità va incentivata poiché genera una catena di effetti positivi, dalla produzione alla tavola. Votiamo Sì anche per la promozione di organizzazioni che assicureranno un adeguato rapporto tra produttori e consumatori da cui trarremo grande beneficio.

Sì al Decreto federale sulle piste ciclabili o “Decreto bici” con cui le piste ciclabili verranno introdotte nella Costituzione, alla pari dei sentieri e dei percorsi pedonali. È dimostrato che una buona rete di piste favorisce la mobilità in bici, positiva da moltissimi punti di vista. È benefica per risolvere i problemi della mobilità causati dal traffico, per la riduzione del consumo energetico e per l’ambiente. Non inquina ed è molto benefica per la salute. La bici per muoversi, spostarsi e andare al lavoro, oltre al tempo libero. Sì perché per sviluppare la mobilità dolce bisogna garantire la sicurezza dei ciclisti e di chi vuole cominciare a pedalare.

Quattro Sì che ci permetteranno di proiettarci al meglio nel periodo che ci separa dall’ importante votazione del 25 novembre, per la quale sarà fondamentale respingere la modifica di legge che permette lo spionaggio delle assicurate e degli assicurati e rifiutare con decisione l’iniziativa autolesionista dell’UDC: un’iniziativa contro i diritti umani a cui va opposto un chiaro NO poiché, in caso contrario, la Svizzera si isolerà e sarà forzata a disdire trattati e accordi internazionali fondamentali come “La dichiarazione universale dei diritti umani”. Un autunno decisivo quindi per lanciare al meglio l’anno che verrà e la campagna per le future elezioni cantonali e federali.

 

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