Rapporto di minoranza contro la Riforma fiscale cantonale

Il Partito Socialista ha presentato un rapporto di minoranza sulla Riforma fiscale, il cui relatore è il Capogruppo PS al Gran Consiglio Ivo Durisch, sottoscritto da Samantha Bourguoin, la Granconsigliera dei Verdi del Ticino in Commissione della Gestione.  La Riforma fiscale cantonale non si limita all’applicazione della Riforma a livello federale con cui vengono aboliti gli statuti speciali, ma la oltrepassa largamente. La fine degli statuti speciali, abrogati con la Riforma federale e che approviamo appieno, non deve essere il pretesto per ridurre drasticamente l’aliquota fiscale sulle persone giuridiche, come questa Riforma intende fare, con inevitabili ripercussioni negative sulle entrate fiscali a livello cantonale e comunale.

Una riforma negativa poiché a regime completo, la cui seconda tappa da 60 milioni dovrà comunque passare dal Parlamento e che la maggioranza della Commissione della gestione ha addirittura anticipato di un anno, costerà 152,1 milioni di franchi: 105,9 al Cantone e 46,2 ai Comuni. Un prezzo troppo elevato, rispetto ai 64 milioni d’imposte complessive pagate dalle società a statuto speciale, causato da misure prettamente cantonali che alimentano un’indiscriminata concorrenza fiscale tra Cantoni a cui ci opponiamo.

Le due misure principali della Riforma fiscale sono la riduzione progressiva dell’aliquota sull’utile delle persone giuridiche dal 9% al 5.5%, anticipata di un anno nella versione commissionale, e l’abbassamento progressivo del coefficiente cantonale, totalmente estraneo alla riforma fiscale federale, di 3 punti dal 2020, anche qui con un peggioramento proposto dalla maggioranza commissionale, rispettivamente di 4 punti percentuali ancora da decidere dal 2025.

La riduzione lineare dell’aliquota fino al 5,5% non può essere accettata poiché oltre a favorire le aziende con grossi utili, non prevede dei criteri legati a un indirizzo economico volti a differenziare le aziende virtuose (dal punto di vista sociale, ambientale, formativo e dell’iscrizione nel territorio) rispetto a quelle speculative. Il rapporto di minoranza propone di limitare la riduzione all’8% e in una seconda tappa al 7% a condizione che le aziende soddisfino criteri sociali e ambientali virtuosi, il cui costo verrebbe compensato dai 27 milioni versati dalla Confederazione a seguito della Riforma federale.  Riteniamo inoltre che l’abbassamento del coefficiente d’imposta cantonale vada escluso sia per quanto riguarda la prima riduzione del 3% e costo di 45 milioni, sia per la seconda tappa del 4% costo di 60 milioni. Allo stesso modo, va esclusa la suddivisione del moltiplicatore tra le persone giuridiche e le persone fisiche. Una misura che alimenta la concorrenza fiscale tra Comuni a scapito di quelli periferici e oggi già più deboli.

L’avanzo d’esercizio prospettato nei prossimi anni e la situazione finanziaria del Cantone non permetteranno di assorbire il costo di questa Riforma fiscale, men che meno di una sua versione peggiorata: occorre perciò impedire che altre perdite fiscali conducano in futuro ad ulteriori tagli alle prestazioni dello Stato, in particolare nella politica sociale e familiare.

Il Governo non può pretendere di condizionare gli investimenti indispensabili alla scuola e al trasporto pubblico, il risanamento della Cassa pensione, le risposte ai bisogni causati dall’ennesimo aumento dei premi di cassa malati e il ristabilimento degli assegni familiari, all’accettazione della Riforma fiscale. È dovere dello Stato assumere questi compiti e rispondere ai bisogni urgenti della popolazione.

In virtù degli ultimi consuntivi e della disponibilità finanziaria per agire in questo senso, lo Stato deve fare tutto il possibile per correggere gli errori del passato, investire con decisione per riportare il nostro Cantone nella media nazionale in materia di povertà, aumentando le disponibilità finanziarie dei ticinesi, investendo nell’educazione e nella formazione di qualità ai nostri giovani come pure quella continua alle persone a cui bisogna garantire un valido sbocco professionale indipendentemente dalla loro età.

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