Ripristinare il numero di giudici dei provvedimenti coercitivi

I nostri Deputati al Gran Consiglio Raoul Ghisletta e Jacques Ducry hanno inoltrato un’iniziativa parlamentare elaborata, sottoscritta dalle Deputate e Deputati Ay – Bang – Bosia Mirra – Delcò Petralli – Garobbio – Lepori – Lurati Grassi – Maggi – Pugno Ghirlanda – La Mantia e Storni, con cui viene chiesto il ripristino dei giudici dei provvedimenti coercitivi a 4 compreso il presidente.

Il 20 settembre 2016 il Gran Consiglio con 53 voti contro 21 e 3 astensioni ha approvato la modifica dell’art. 70 cpv. 1 della Legge sull’organizzazione giudiziaria per la riduzione da 4 a 3 del numero dei giudici dei provvedimenti coercitivi.

Contro la modifica è stato promosso dai giuristi VPOD e dalle forze progressiste un referendum che ha raccolto 8’727 firme ed il 46,3% dei voti delle cittadine e dei cittadini in data 10 febbraio 2017.
I fatti hanno successivamente dimostrato nel 2017-18 che i timori avanzati dai referendisti si sono rivelati fondati. Aggiungasi il fatto che sono state prese decisioni che aumenteranno il carico di lavoro dei giudici dei provvedimenti coercitivi, come avvenuto nella recente modifica della legge polizia. Nell’ambito della sessione di dicembre 2018 del Parlamento la criticità del carico di lavoro dei giudici dei provvedimenti coercitivi è stata riconosciuta anche dai portavoci di alcuni gruppi politici che avevano sostenuto la riduzione dei giudici nel 2016.

L’iniziativa inoltrata chiede perciò che la legge sull’organizzazione giudiziaria del 10 maggio 2006 è modificata come segue:

 Art. 70 cpv. 1 

1 Vi sono quattro giudici dei provvedimenti coercitivi, compreso il presidente, con giurisdizione sull’intero territorio del Cantone, i quali costituiscono un Ufficio che ha sede a Lugano.

 

 

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