Trasparenza indispensabile per la democrazia

Chi si nasconde dietro una campagna milionaria in vista delle votazioni? Chi e per quale ammontare ha finanziato la campagna di partiti e candidati in vista delle elezioni? Le campagne politiche sono sempre più costose, eppure le cittadine e i cittadini non hanno accesso alle informazioni relative al loro finanziamento. L’iniziativa sulla trasparenza – per cui sabato prossimo 13 maggio è prevista una giornata nazionale di raccolta firme che si terrà anche a Bellinzona, Lugano, Mendrisio e Locarno – intende cambiare tutto ciò affinché le regole siano chiare e chi vota possa accedere a queste indispensabili informazioni.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Bellinzona, Fabrizio Sirica, Carlo Lepori, Marina Carobbio per il PS e Daniele Bianchi in rappresentanza dei Verdi del Ticino, hanno presentato l’iniziativa “Per più trasparenza nel finanziamento della politica”, motivandone nel dettaglio le ragioni.
La Svizzera è una delle poche democrazie a non avere delle regole riguardo al finanziamento delle campagne elettorali e di votazione a cui partecipano anche aziende che spesso investono somme elevate per sostenere o scoraggiare un progetto che le riguarda. Una situazione che ha portato il Consiglio Federale a essere ammonito e più volte richiamato dal GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione) così come da organizzazioni non governative internazionali. Una realtà in netto contrasto con la nostra democrazia diretta e con la frequenza con cui siamo chiamati a renderci alle urne.
È quanto è avvenuto per la votazione sulla riforma III dell’imposizione delle imprese dello scorso 12 febbraio. Il campo favorevole alla Riforma III, sull’insieme della campagna a livello nazionale, ha speso almeno 3,5 milioni per la sola cartellonistica e pubblicità. Contrariamente al fronte del No non ha voluto tuttavia rendere pubbliche le spese della campagna né rivelare l’origine dei finanziamenti, persistendo in un’opacità che nuoce alla corretta informazione dei cittadini e alla democrazia.

La trasparenza nel finanziamento della politica è più che mai necessaria affinché le cittadine e i cittadini possano accedere a queste informazioni, valutarle e forgiare un’opinione solida in merito alle votazioni e alle elezioni. L’iniziativa sulla trasparenza chiede che partiti e comitati rendano note alla Cancelleria la loro contabilità e le donazioni superiori a 10’000 franchi così come le donazioni più ingenti a una campagna il cui costo è superiore a 100’000 franchi.

L’interrogazione parlamentare “Trasparenza nei finanziamenti alla politica: partiti e politici fuorilegge?”, inoltrata oggi, s’iscrive in questo principio e chiede al Consiglio di Stato delle risposte riguardo all’applicazione della Legge sull’esercizio dei diritti politici (art. 114 e 115), uno strumento legislativo del Cantone nell’ambito della trasparenza. Questi articoli di legge prevedono che i partiti e i movimenti politici comunichino alla Cancelleria dello Stato l’ammontare dei finanziamenti che eccedono 10’000 franchi e che i candidati comunichino l’origine delle donazioni oltre i 5’000 franchi. Da una breve analisi dei dati, disponibili ai Ticinesi, si può tuttavia evidenziare che dal 2000 ad oggi soltanto due candidati hanno annunciato un finanziamento superiore a 5’000 franchi. Mentre sono unicamente il PS e il PLR ad aver comunicato alla cancelleria finanziamenti superiori a 10’000 franchi. È credibile affermare che partiti di Governo come la Lega e il PPD non abbiano mai ricevuto finanziamenti simili da persone fisiche o giuridiche?

 

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