Un accordo inopportuno per la libertà di informazione – interpellanza

La convenzione firmata tra la RSI e il Cantone che ha portato alla collaborazione di sette dipendenti della Radiotelevisione con lo Stato maggiore cantonale di condotta solleva molto quesiti ed è inopportuna per la libertà di stampa. Per fare luce di questa vicenda, Fabrizio Sirica, Laura Riget e Anna Biscossa hanno presentato un’interpellanza:

Uno dei principi dello Stato moderno e democratico è la netta separazione dei poteri, la piena trasparenza delle azioni e la possibilità di critica, che deve poter essere svolta in totale indipendenza da parte dei media.

La gestione della comunicazione adottata dal Consiglio di Stato in questo periodo di crisi solleva dubbi e criticità, in primis la scarsissima presenza di donne, che ha dato alla gestione della crisi volti quasi unicamente maschili. In secondo luogo la procedura adottata dal Governo che chiedeva ai giornalisti di far avere le domande via email e in anticipo, una limitazione di regime alla possibilità di approfondire e fare domande pertinenti ai temi presentati. L’ultima in ordine di tempo è quella sottolineata dall’Associazione ticinese giornalisti (ATG) che punta giustamente il dito sulla collaborazione tra giornalisti RSI con lo Stato maggiore di crisi, che fa parte di una convenzione tra RSI e Cantone.

Conformemente a questa convenzione la cellula di comunicazione dello SMCC durante l’emergenza è stata rafforzata dalla collaborazione della RSI che ha garantito il personale per la redazione e la divulgazione di messaggi istituzionali e informativi dello SMCC. Concretamente sette giornalisti dell’Attualità hanno collaborato alle dipendenze dello SMCC per parte del loro tempo di lavoro – in qualità di militi della protezione civile – tornando poi a svolgere il loro ruolo di giornalisti nel restante tempo.

A nostro modo di vedere si tratta di una situazione che limita la libertà di azione e di critica dei giornalisti, impone loro un doppio ruolo che si presta al conflitto di interessi.

Chiediamo pertanto al Lodevole Consiglio di Stato:

  1. Per quale motivo e quando è stato stipulato l’accordo citato nell’interpellanza?
  2. Perché non si è pensato di affidare il compito a dei giornalisti disoccupati (visto che in Ticino purtroppo dopo la chiusura del GdP non ne mancano di certo)?
  3. Ha intenzione, come chiedono i sottoscritti, di disdire l’accordo con la RSI ed evitare che giornalisti della libera informazione debbano avere questo doppio ruolo?

 

 

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