Iniziative in votazione: due chiari SÌ!

Le guerre e lo sfruttamento portano morte, fame e distruzione alla popolazione locale, destabilizzano intere regioni distruggendo infrastrutture, comunità ed ecosistemi. Se pensiamo di poter fare tranquillamente i nostri affari, portare a casa i benefici e lasciare in loco i problemi ci sbagliamo, perché i problemi si spostano verso di noi. Siano essi profughi, dittatori che minacciano di tagliarci i rifornimenti o gli effetti nefasti provocati dal cambiamento climatico. Molti non sanno però che oggi molte delle nostre casse pensioni e la Banca nazionale investono denaro nei produttori di materiale bellico. Qualche cifra: la Banca nazionale ha oggi un volume di investimenti di 1,5 miliardi di dollari USA in produttori di armi nucleari. Le casse pensioni investono circa 4 miliardi di dollari all’anno in produttori di materiale bellico, non poco per un Paese neutrale. Gli investimenti sostenibili non sono solo necessari ma anche redditizi. Già oggi in Svizzera ci sono attori finanziari che escludono gli investimenti nelle società di armamenti. Diverse casse pensioni non investono nell’industria degli armamenti e riescono a ottenere un rendimento in linea con le condizioni di mercato. L’industria delle armi è uno dei settori più sporchi dell’economia, inquina l’ambiente il doppio attraverso la produzione e l’uso di materiale bellico con appalti spesso assegnati tramite corruzione. L’iniziativa «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» promuove gli investimenti redditizi e sostenibili sul lungo termine proteggendo così il patrimonio previdenziale svizzero.

Dopo la guerra lo sfruttamento. Le multinazionali violano ripetutamente i diritti umani e distruggono l’ambiente. Con l’iniziativa «Per imprese responsabili», le multinazionali non potranno più guardare dall’altra parte e dovranno agire in maniera preventiva per evitare danni alle persone e all’ambiente. Aziende senza scrupoli sfruttano la situazione di alcuni Paesi nei quali non c’è un sistema giudiziario funzionante. Praticano il lavoro minorile o distruggono l’ambiente senza temere alcuna conseguenza. L’iniziativa vale per le grandi imprese con sede in Svizzera. La modifica di legge colpisce solo i colossi predatori che oggigiorno violano sistematicamente i diritti umani. Le PMI è giusto chiarire che saranno escluse.

Chi esporta armi importa profughi. Chi sfrutta l’ambiente e i lavoratori all’estero riceverà migranti economici e ambientali. Il boomerang mortale del liberismo senza regole porta ad arricchire sempre i soliti lasciando i più con poco o nulla. Il 29 novembre voterò sì all’iniziativa «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» e sì «Per le imprese responsabili».

Articolo di Carlo Zoppi, Corriere del Ticino del 18 novembre 2020

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