Contro la violenza sulle donne: A che punto è la messa in atto in Ticino della Convenzione d’Istanbul?

 

Le Deputate socialiste al Gran Consiglio Tatiana Lurati Grassi e Gina La Mantia hanno inoltrato un’interrogazione –  firmata da Carlo Lepori, Raoul Ghisletta, Daniela Pugno Ghirlanda e Gianrico Corti – con cui chiedono al Consiglio di Stato chiarimenti riguardo all’applicazione in Ticino della Convenziona d’Istanbul.
Nel mese di maggio del 2017, l’Assemblea federale ha infatti approvato la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e della violenza domestica del 2011, detta anche la Convenzione d’Istanbul.
Di principio, la Svizzera ha aderito alle prescrizioni legali, ad eccezione di alcuni ambiti dove ha posto delle riserve. Tuttavia, durante il dibattito in Consiglio nazionale è stato sottolineato che rimane ancora molto da fare per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.

L’interrogazione s’inserisce nei 16 giorni contro la violenza sulle donne che iniziano il 25 novembre fino al 10 dicembre, per la quale vengono inoltrate in più cantoni svizzeri delle interrogazioni analoghe.

Con l’interrogazione inoltrata quest’oggi, viene chiesto al Governo:

Quali uffici dell’amministrazione cantonale sono responsabili per le questioni della violenza contro le donne e delle vittime di violenza domestica? Dove si trovano, quali sono le loro mansioni e qual è la rispettiva percentuale lavorativa?

  1. La convenzione nei suoi dettagli contiene delle misure molto concrete, come ad esempio la messa a disposizione di un numero sufficiente di posti di protezione per le donne vittime di violenza o di violenza domestica, una linea telefonica diretta o dei consultori per i bambini che assistono alla violenza domestica. Il Consiglio di Stato giudica che il nostro Cantone sia in grado di soddisfare queste esigenze? Se sì, come?
  2. Sono previste delle misure supplementari? Se sì, quali? Se no, per quale motivo?
  3. Gli enti che si occupano delle vittime di violenza, domestica o no (Ufficio per le pari opportunità, Ufficio del Patronato del Canton Ticino, polizia, giustizia, servizi sociali ed altri) sono stati formati per rispondere ai criteri della Convenzione? Se ciò non fosse ancora il caso, è prevista una tale formazione? I delitti di violenza contro le donne sono statisticamente registrati e documentati?
  4. La convenzione prevede che Confederazione e Cantoni agiscano a livello di prevenzione, di protezione delle vittime e di perseguimento penale degli autori; il tutto gestito e coordinato attraverso un approccio globale e integrato, coinvolgendo le organizzazioni attive nel campo già presenti sul territorio. Il Cantone Ticino, come intende mettere in atto l’approccio integrato previsto dalla convenzione? Esiste una figura di coordinamento? Se si, i ruoli sono chiariti? Se no, come intende agire?
  5. Quanti sono i casi di donne vittime di violenza domestica che rischiano di perdere il diritto di soggiorno? A quante di loro è stato rifiutato il permesso di rimanere nel nostro Paese? Quante di loro sono state riconosciute come casi di rigore? Chiediamo di avere un riassunto dei casi registrati negli ultimi cinque anni.
  6. Secondo uno studio di “Transgender Network Switzerland”, le persone transessuali sono più frequentemente vittime di violenze e aggressioni. Esistono delle statistiche di questi casi? Esistono servizi di aiuto specifici per le persone transessuali? Le autorità competenti sono state sensibilizzate su questa tematica?

 

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