NO al Decreto d’austerità di Morisoli!

Il 15 maggio si vota sul Decreto d’austerità proposto dal granconsigliere de La Destra Sergio Morisoli. Questo decreto, frutto di una politica miope che riprende i dogmi neoliberisti e dell’austerity, vuole risanare le finanze cantonali agendo solo sulle spese. Una proposta pericolosa le cui conseguenze saranno pagate dal ceto medio e dalle fasce più fragili: votiamo NO il 15 maggio!

Per uno Stato al servizio dei cittadini e delle cittadine!

Per evitare un decreto dannoso per la cittadinanza!
Uno Stato solido, dinamico e intraprendente e? fondamentale per la nostra societa?, perche? deve offrire servizi di qualita? e investimenti a favore dell’intera popolazione. Questo decreto peggiora i servizi per la cittadinanza, tradendo i diritti degli stessi contribuenti. Sara? il ceto medio, insieme alle categorie piu? fragili, a sopportare gli inevitabili sacrifici dettati da una politica fondata sui tagli.

Per garantire investimenti strategici al Ticino di domani!
Invecchiamento della popolazione, costi della salute, erosione del potere d’acquisto, assenza di lavoro, fuga dei giovani e crisi climatica sono le nostre sfide di oggi, mentre la pandemia e la guerra veicolano pericolose conseguenze. Un’economia fragile come quella ticinese esige che lo Stato sia messo nelle condizioni di poterla sostenere e stimolare.

Per respingere un’irresponsabile e contraddittoria politica dell’austerita?!
Le spese aumentano a causa dell’evoluzione dei bisogni. Impedire allo Stato di rispondere a queste necessita? e di attuare una politica di investimenti per il futuro fissando esclusivamente un limite di spesa e? frutto di una visione ideologica e irresponsabile. I promotori del decreto – gli stessi che vorrebbero sgravare gli alti redditi – vogliono tagliare senza prevedere nuove entrate, ma non osano dire dove tagliare e a quali investimenti rinunciare.

Per una gestione responsabile della spesa pubblica!
La spesa pubblica e? essenziale e in Ticino non e? assolutamente fuori controllo. Siamo fra i cantoni che investono di meno rispetto al proprio PIL: due punti in meno rispetto alla media svizzera. I conti negativi degli ultimi vent’anni sono stati causati soprattutto da una politica di sgravi insostenibile, che ha portato a tagli di servizi e prestazioni. Vogliamo davvero accettare, con un decreto paralizzante e autolesionistico, di tagliare o ridurre ancor piu? contributi vitali ai settori nevralgici della societa??

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