Rimonta, sì. Ce la possiamo fare. La politica fatta sul territorio e il contatto diretto con i nostri simpatizzanti e con la popolazione ticinese, ha portato un’iniezione di ottimismo che ci permette di affrontare gli ultimi giorni prima della votazione con energia. Non vogliamo e non possiamo fermarci qui. In gioco c’è molto di più che una votazione: si deciderà una parte del nostro futuro come società. Questo comunicato va a tutti e tutte, e soprattutto ai giovani: voi siete il futuro e la speranza per costruire una società migliore, un Ticino e una Svizzera moderna, solidale e rispettosa delle sue Genti. A volte un No implica sacrificio e rinuncia ma anche coraggio e determinazione.
I sondaggi pubblicati ieri non dovrebbero comunque oscurare il fatto che l’esito della votazione del 28 febbraio rimane ancora molto incerto, soprattutto nel nostro cantone. Facciamo un ultimo sforzo!
Ricordiamo i temi in votazione:
  • La legge sull’apertura dei negozi (NO) colpirebbe direttamente centinaia di lavoratori e di lavoratrici. Una legge fatta su misura della grande distribuzione nel settore del commercio al dettaglio con la complicità dei partiti che preferiscono la liberalizzazione del mercato al rispetto dei diritti di chi lavora. Non si tratta solo di mezz’ora in più: si tratta di porre un freno al degrado del mercato del lavoro, a quell’economia che pretende dai lavoratori sempre “maggior sacrificio a salari minori”.
  • L’iniziativa d’attuazione (NO) viola i valori democratici storici del nostro paese. Si mette in discussione la separazione dei poteri e questo è semplicemente inaccettabile in uno dei paesi più democratici al mondo. L’iniziativa dell’UDC toccherebbe inoltre più di due milioni di svizzeri di nascita, anche di seconda generazione, che semplicemente non hanno ancora ottenuto il passaporto: non si può avere una popolazione svizzera di “serie A” e un’altra di “serie B”. E soprattutto l’iniziativa va bocciata perché già nel 2010 il popolo ha già approvato una durissima legge d’applicazione.
  • L’enorme lavoro svolto d’informazione alla popolazione sul raddoppio del Gottardo (NO) sta portando dei buoni risultati nel nostro cantone e tutta la svizzera. La gente non vuole vedere il Ticino invaso dai camion europei, non vuole vedere le code chilometriche che il raddoppio porterebbe e non vuole più inquinamento con conseguenze per la salute dei cittadini. Aspettiamo Alp-Transit e troviamo una soluzione migliore per spendere più di 3 miliardi di franchi della Confederazione.
  • L’iniziativa PPD per il matrimonio e la famiglia (NO) vuole migliorare la fiscalità del… 2% della popolazione! Un’iniziativa molto costosa, che potrebbe richiedere agli svizzeri fino a 2,3 miliardi di franchi ogni anno. In più, l’iniziativa porta con sé una definizione estremamente retrograda del matrimonio introducendo nella Costituzione una discriminazione verso le coppie dello stesso sesso, vietando di fatto e in maniera duratura l’unione di questi cittadini e cittadine.
  • L’iniziativa della Gioventù socialista sulla speculazione sulle derrate alimentari (SÌ) è un forte segnale della Svizzera alla povertà e alla fame nei paesi del Sud e le conseguenze di un divieto di speculazione sarebbero marginali per il nostro paese. Inoltre è uno strumento importante nella lotta contro la povertà e quindi anche un contributo per affrontare i problemi dei flussi migratori.


Ringraziamo e invitiamo i nostri simpatizzanti, i cittadini e le cittadine ticinesi che condividono le nostre posizioni a fare un ultimo sforzo di mobilitazione e di partecipazione. Il 28 febbraio diamo un forte segnale di democrazia diretta andando tutte e tutti a votare.
Grazie!

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